Commémoration du 4 novembre

Photo Tonino Contucci

Con l’impulso del Fogolar Furlan-Casa degli Italiani di Lione, si sono svolte la domenica 3 novembre le commemorazioni della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, come di tradizione, nel riquadro dei soldati italiani del cimitero della Guillotière in Lione, Francia.
Il riquadro é una concessione perpetua della Francia all’Italia, affinché i soldati italiani della 1a Guerra Mondiale riposino in terra italiana.
Erano stati gravementi feriti in zone di guerra, sulla Marna, ricoverati in ospedali militari nei dintorni di Lione ed ivi deceduti.
La commovente cerimonia si é svolta con la presenza del nuovo console generale Pierangelo Cammarota, di numerose autorità ed un folto pubblico, fedele a queste sacre cerimonie iniziate negli anni 1920 e che si perpetuano sino ad oggi.
Due associazioni italiane hanno assistito il console generale in queste commemorazioni, sono la DACI (discendenti degli ex-combattenti italiani), e la ANFCDG (associazione nazionale delle famiglie caduti e dispersi in guerra). dimostrano la vitalità delle associazioni italiane all’estero.
Durante la cerimonia, con grande commozione, sono state consegnate a discendenti, residenti in Francia, due medaglie con inciso il nome dei due antenati caduti nella prima guerra mondiale 15/18, le medaglie erano accompagnate dal foglio matricolare e una pergamena.

I due soldati, Francesco e Lino Della Vedova, erano nati nel comune di Rive d’Arcano (Udine) i pronipoti commossi hanno ricevuto dalle mani del console generale d’Italia dott. Pierangelo Cammarota le medaglie commemorative a ricordo perenne del sacrificio di questi antenati.

Queste medaglie vengono coniate su richiesta delle famiglie dei caduti, é un’operazione Progetto Albo d’Oro per le Famiglie dei Caduti nella Grande Guerra della regione Friuli Venezia Giulia.

In questo riquadro italiano, la maestosa statua della Grande Madre in marmo bianco di Carrara sembra ricoprire con un velo di immenso dolore le croci del camposanto, la statua é il capolavoro dello scultore Pasquali, e crea una particolare atmosfera di raccoglimento, di preghiera, come in una cattedrale, ma a cielo aperto tra gli alberi.
Nel pomeriggio gli alfieri, autorità, e pubblico si sono recati alla Necropoli Nazionale francese della Doua dove si sono svolte le tradizionali cerimonie Interalleati, che riuniscono, in un imponente cimitero, esponenti italiani, francesi, polacchi, inglesi, belga, decine di bandiere di ogni nazione, hanno fortemente sventolato il loro rispetto a tutte queste croci o lapidi di caduti delle due guerre.

Danilo Vezzio presidente DACI

Giorni della Memoria

Un albero senza radici non resiste alle tempeste, per gli uomini succede altrettanto, ma le radici hanno talvolta un sapore amaro.

Scrivo queste righe durante i giorni della Memoria e, come Italiano in Francia, non avro’ mai parole abbastanza forti per descrivere l’indicibile… l’odore della carne umana che brucia, ancora adesso scuote le viscere.
Era a Trieste, forno crematorio delle Risiere di San Sabba nel 1944, era alle Foibe di Basovizza ,Gorizia, un pozzo minerario riempito di 250 metri cubi di cadaveri, era anche a Gonars, Udine, un campo di concentramento innominabile nelle tranquille pianure del mio Friuli.
Forni crematori, campi di concentramento, foibe…in Italia, in Friuli! Mi vergogno, non posso pensare che alcuni Italiani potessero fare questo, accettare questo.
Diamoci la mano e chiniamo la testa di fronte a questa Storia che ci insegna ancora e sempre.
La pace europea ci ha resi privilegiati, ma l’odore della carne bruciata deve rimanerci nelle narici, non possiamo, non dobbiamo dimenticare: pure l’Italia, il Friuli ha prodotto, conosciuto degli orrori.

La Casa degli Italiani di Lione ospita qualche Associazione italiana che la fanno  funzionare: DACI (Discendenti degli Anziani Combattenti Italiani), rinata dalle ceneri  è sempre presente con orgoglio alle manifestazioni patriottiche francesi ed italiane rendendo onore con la nostra bandiera, ai Monumenti che portano scolpiti tanti nomi italiani.
Questi Martiri erano Italiani ma sono diventati francesi quando la terra è stata impregnata del loro sangue dopo le battaglie.
Come gli Immigrati del Gruppo Manouchian, 23 uomini dell’organizzazione M.O.I (mano d’opera immigrati) fucilati il 21 febbraio sul Monte Valérien, tra i quali sei italiani, di cui Rino Della Negra, calciatore delle mitica squadra Red Star.
Nella periferia lionese , square Manouchian a Vaulx en Velin, c’è un Monumento con una statua ed una lapide commemorativa con i 23 nomi. Qui si riuniscono, il 21 febbraio, i nostri porta-bandiere insieme a rappresentanti di altri caduti, francesi e di altre nazioni, che la morte ha reso fratelli.

Se i monumenti ai Caduti sono doverosi, parlare dei vivi lo è altrettanto. La Casa degli Italiani è presente a tutte le commemorazioni perchè celebra anche la vita italiana a Lione grazie alle sue Associazioni, molto attive.
Si stima che il 25% della popolazione di Lione e dintorni sia d’origine italiana, 1 su 4, cioè circa 250.000 persone!

Associazione Apulia (Pugliesi), Fogolâr Furlan (Friulani), Vicentini ( Veneti) sono associazioni che lavorano benevolmente per il  restauro e la manutenzione della Casa degli Italiani, ma la loro attività comprende anche il sociale, la cultura, la memoria degli scomparsi.
Diventano sempre più pressanti le domande di ricerche di parenti in Italia con i quali nel tempo si sono perduti i contatti.
Ci sono anche momenti ricreativi: la “crostolata » di Carnevale, i concorsi di bocce, le Tombole, i viaggi in Italia (ultimamente Expo di Milano, Napoli e Regione), soggiorni estivi a Igea- Rimini.
Il nostro lavoro di comunicazione in loco ha prodotto buoni risultati. Sempre di più la Casa degli Italiani diventa un riferimento storico-culturale per Lione, conosciuta e riconosciuta non fosse altro per il lavoro dei connazionali benevoli, rarissimo ed esemplare.

La nostra grande famiglia della Casa degli Italiani riesce anche ad aiutare Amatrice o …l’Africa!
Infatti abbiamo  inviato una modesta somma ad Amatrice ed al missionario Giampaolo Codutti,  friulano che opera in Congo al limite del Rwanda, parrocchia di Kitutu, in una zona selvaggia e molto pericolosa, senza strade, senza elettricità, senza acqua potabile.

La Casa degli Italiani dimostra che l’associazionismo italiano é ancora dinamico, malgrado la vecchia emigrazione sia agli sgoccioli, quella ‘’nuova’’….. forse seguirà il nostro esempio e ridarà vitalità e slancio!

Danilo Vezzio

Carré des Italiens – Cimetière de la Guillotière Lyon – 6 novembre 2016

Le dimanche 6 novembre 2016 se sont déroulées en ce lieu, les commémorations relatives à l’armistice italien de la Guerre Mondiale 14/18, célébré en Italie, non pas le 11, mais le 4 novembre.

Chorale enfants italiens au Carré des Italiens 6 novembre 2016

Vidéo réalisée par la famille CUMERLATO descendants de Fiorindo VANZO 

Au pied de l’imposante statue en marbre blanc de Carrare, représentant la Grande Madre (la Mère Patrie), il y a 71 tombes de soldats italiens de la guerre 14/18, morts dans les hôpitaux de Lyon, suite aux blessures subies sur le front de l’Est. Ce carré des Italiens bénéficie de l’extraterritorialité concédée par le président Edouard Herriot. Le drapeau italien y flottait librement. Le monument a été inauguré le 24 mai 1925 et depuis il accueille tous les ans, autour du 4 novembre, le Consul général d’Italie entouré par la communauté italienne et ses amis de la région lyonnaise.

Cérémonie du 6 novembre 2016 à la Maison des Italiens

Cette année encore, M. Alberto Bertoni, le nouveau Consul général d’Italie à Lyon, a organisé ces commémorations avec la collaboration de l’association D.A.C.I (Descendants des Anciens Combattants Italiens) de Lyon, membre de la FARAC, et le nombre de drapeaux présents était très élevé. Cette cérémonie du dimanche 6 novembre 2016 aura été très émouvante car des très nombreuses personnalités civiles, militaire, religieuses, françaises et italiennes, étaient présentes, y compris une forte délégation de haut-gradés italiens en uniforme. Le public a été particulièrement ému lorsque le groupe d’écoliers de l’école St Roch d’Aoste a entonné « Fratelli d’Italia » et les chansons populaires des ‘’poilus’’ italiens, qui avaient eux aussi, leur Madelon ! La présence de ces groupes en provenance d’Italie est due au grand travail de sensibilisation de la D.A.C.I, cette association, à la disparition des vétérans italiens, a recueilli les drapeaux des associations italiennes d’anciens combattants et poursuivi le travail de mémoire, entamé par leurs ancêtres, à Lyon. Tous ceux qui ont une ‘’larme de sang italien dans les veines’’ ont été appelés à participer et le résultat, positif, est flagrant. En effet on doit constater que ces dernières années le drapeau Italien est souvent parmi le drapeaux français, en mémoire de tous ces italiens qui sont ‘’morts pour la France’’, dans toutes les guerres. Les fils, petit-fils des combattants italiens arborent les chapeaux à plumes de leurs aïeux : Alpino ou Bersagliere, faut-il rappeler que le dernier poilu français s’appelait Lazzaro. Lazare Ponticelli, il était alpino et son nom est au Panthéon à Paris!

Militaires Italiens à la MDI

Après le consistant vin d’honneur qui s’est déroulé à la Maison des Italiens, rue du Dauphiné, Lyon 3ème, tous les groupes se sont dirigés, dans l’après-midi, vers la Nécropole Nationale de la Doua pour les cérémonies Interalliés. L’émotion était à son comble lorsque la gerbe du Consul général d’Italie a été déposée, au pied de la croix de Vanzo Fiorindo, devant ses dix petits-enfants, venus spécialement d’Italie pour honorer sa mémoire. Ils ont retrouvé la tombe du grand père, jamais connu, un siècle après sa mort. Il était introuvable, suite à une erreur sur son nom.

Cérémonie du 6 novembre 2016 au Cimetière de la Doua

A la Doua, les drapeaux français, italiens, polonais, anglais, écossais se sont inclinés devant ces immenses champs de croix blanches, dont l’ombre s’allonge inexorablement sur le sol, comme pour souligner que leur vie est éteinte, mais leur mort ne doit pas être oubliée. La DACI fera son devoir.

Daniel Vezzio président DACI (Descendants des Anciens Combattants Italiens)

Fogolars Furlans e apocalisse di Verdun !

Alpini, bersaglieri con bandiera italiana Fogolars Furlans e apocalisse di Verdun ! é cosa banale in Italia … ma in commemorazioni ufficiali francesi in centro città di Lione é cosa più rara.

Su queste foto scattate il 29 maggio, vediamo membri del Fogolâr che assumono il ruolo di alfieri per l’Italia e sono ora conosciuti come italiani ma anche, e sopratutto come friulani.

Erano presenti alla commemorazione, di livello nazionale francese, della battaglia di Verdun nel 1917, il centenario quindi! Questa battaglia é stata una vera e propria apocalisse, 300 giorni e notti di bombardamenti, 300.000 morti, 60 milioni di bombe, obici, bombarde, su una linea di fronte come Tricesimo-Udine, vale a dire una bomba ogni 30cm!

L’apocalisse di Verdun … dove l’umano, l’animale, vegetale, minerale é stato dilaniato, macinato, rivoltato, strappato, sradicato, esploso, polverizzato…

A Douaumont … il Redipuglia francese, le ossa di 130.000 soldati sono ammucchiate e visibili attraverso le finestre ….. una piccola idea del massacro, l’orrore integrale.

Ma cosa c’entra il Friuli con l’apocalisse di Verdun? C’erano anche i nostri! Adirittura 130.000 soldati italiani più le truppe ausiliarie, terrazzieri per le trincee, le strade, ci sono stati 9000 morti italiani in terra di Francia, più 6000 feriti!

Commémoration franco-italienne du 31 novembre 2015
Monumento degli Italiani al cimitero di Lione

C’é un cimitero italiano a Lione, di cui il Fogolar ha cura, si tratta di soldati feriti, gassati, sul fronte di Verdun e venuti a morire negli ospedali di Lione, in sofferenze indicibili … sputando i polmoni sanguinolenti millimetro per millimetro, curati con la camomilla e le ave maria delle suore … molti non parlavano neppure l’italiano, ancora meno il francese, e comunque non avevano fiato per parlare … erano carne da cannone, macinata fine fine dalle mitraglie tedesche … le famigerate MG08 capaci di 800 colpi al minuto.

Friulani alla commemorazione del 29 maggio alla ''Borne de Verdun''
Friulani alla commemorazione del 29 maggio alla  »Borne de Verdun »

A questa cerimonia su una piazza del centro di Lione, 50 bandiere di cui 3 ‘’italo-friulane’’ discendenti di combattenti italiani Infatti Remy Valotto( Codroipo) Nello Giacomini (Beano) Franco Toniutti (Muris di Ragogna) hanno conservato il cappello del nonno, del padre, ed hanno anche conservato il rispetto delle radici e della Memoria.

All’ingresso del cimitero austro-ungarico di Fogliano-Redipuglia una frase terribile: Im leben und im Tode vereint ( Uniti nella vita e nella morte) il Fogolâr Furlan di Lione ne allarga il significato: ‘’rimaniamo uniti dalla morte dei nostri soldati’’ !

Un Fogolâr serve anche a questo: unire, nel rispetto dei valori che ‘’ i nestris vons nus an insegnât!’’

Un bjel mandi di Lion!

D. Vezzio – (Articolo per il « Messaggero »)

Commémoration « VERDUN » – le 29 mai 2016 – Place Carnot Lyon

DACI / Descendants des Anciens Combattants Italiens, est une association de la Maison des Italiens, rue du Dauphiné à Lyon

Chers membres et amis / Carissimi membri ed amici!

Avec Ceux de Verdun, vi aspettiamo numerosi / On vous attend nombreux  à la:

Borne de Verdun
Place Carnot à Lyon
le Dimanche 29 MAI à 9H 30.

1916 déjà des centaines de milliers de jeunes soldats, réduits en viande hachée par la mitraille, chair à canons …. c’étaient nos grands-pères….
La bataille de Verdun 21/02/1916 au 19/12/1916 …300 jours d’apocalypse….. l’indicible, l’innommable, l’abominable …. humain, animal, végétal, minéral tout aura été massacré, déchiré, arraché, éventré, retourné, …
60 millions d’obus sur un espace restreint … soit un obus tous les 30 cm, ce qu’ont vécu nos anciens, est impossible à décrire…nous pouvons juste nous taire et …. pleurer, vous pouvez!
Les montagnes d’ossements à Douaumont ou Redipuglia et ailleurs…à oublier ? Mais ils sont là devant nos yeux … des crânes, des tibias … nos grands-pères!

Que viennent faire les italiens à la borne de Verdun/Voie Sacrée, sur la place Carnot?
Voici:
Lyon, cimetière de la Guillotière/Carré des Italiens plus de 70 tombes, en terre italienne, donnée par le Président Edouard Herriot …
Ces jeunes démembrés, gazés, brûles, aveugles, ont craché, leur poumons sanguinolents … millimètre par millimètre, dans les hôpitaux de Lyon … une agonie sans fin … la mort … une délivrance!

Bligny-Marne 3440 soldats italiens enterrés..plus les autres cimetières, à Soupir, Metz, Lachalade … au total 9000 morts, 5000 blessés sur 130.000 soldat italiens en France …

Plus?
Lazare Ponticelli dernier poilu français, né italien, il est au Panthéon à Paris …

Venez … On compte sur vous!
Im Leben und im Tode vereint … ces mots terribles … sont écrits à l’entrée d’un cimetière austro-hongrois en Italie [unis(liés) par la vie et par la mort] … nous, nous sommes vivants! Soyons unis par et pour la vie, liés à jamais par la mort des nos anciens ….

Alpini

Lazare Ponticelli avant d’être français était un Alpino (chasseur Alpin italien) ceux qui portent un chapeau avec une plume, comme nos porte-drapeaux à Lyon.
Ces Alpini sont les bien-aimés de l’Italie, (voir le reportage en français), lorsqu’un peuple aime son armée, ses soldats, alors ….. alors il y a encore un espoir de préserver les valeurs qui font de nous des gens respectables …
Mon village rasé, par un tremblement de terre en 1976 a été reconstruit par les Alpini, gratuitement, comme beaucoup d’autres …. Lyon la Maison des Italiens est restaurée par les descendants des Alpini … gratuitement!
Un des motto (devise) des Alpini…’’o la va o la spacca’’, ça passe ou ça casse … à Lyon ça passe … merci à nos porte-drapeaux!
Reportage:
http://france3-regions.francetvinfo.fr/alpes/les-alpini-les-omnipresents-chasseurs-alpins-d-italie-997375.html

Grâce à la DACI on vient de retrouver à Lyon, la tombe de Vanzo Fiorindo classe 1882, le grand-père de Giuseppe Cumerlato, les 10 petits-enfants, âgés, mais vivants, viendront à Lyon fleurir la tombe du grand père qu’ils n’ont jamais connu, et ne savaient pas où il était …
Voici un des nombreux messages de Giuseppe pas la peine de traduire …

Grazie
Sig Vezzio grazie di cuore per tutto quello che avete fatto e per le foto e articoli collegati .
Meritate la riconoscenza dell’Italia e di noi tutti che siamo alla ricerca di chi non c’è più.
Sono passati 100 anni ma la memoria resta e resterà.
Cordiali saluti
Giuseppe Cumerlato

Nous allons continuer les recherches des familles, si on ne trouve pas, nous serons la famille de ces soldats de Lyon !

Soyez avec nous et ceux de Verdun!

Rédacteur : Danilo VEZZIO