A Lione la Casa degli Italiani é Ambasciata di Pace
La Casa degli Italiani di Lione é stata salvata dalla decadenza mentre nel mondo intero molte si chiudono o sono moribonde, fra le tante attivittà che svolgiamo troviamo anche il tempo per ambasciate di Pace.
Infatti gli italiani di Lione sono riusciti a passare una bottiglia di Vino della Pace in Libano, sotto le bandiere nere dell’ISIS alla frontiera siriana !
Lione siamo fierissimi di promuovere il Vino della Pace, una creazione friulana, prodotto dalla “Vigna del mondo”, iniziata con alcune centinaia di piante, ora conta su una collezione di 885 vitigni da tutto il globo, per un totale di 7.231 viti diverse, distribuite su due ettari di terreno intorno alla sede della Cantina Sociale di Cormons, per i specialisti si tratta del 70% di uve a bacca bianca, per il 30% a bacca rossa.
Un nostro membro di Casa degli Italiani di Lione, é riuscito a far pervenire una bottiglia di questo nettare in Libano, in una zona di alta reputazione viti-vinicola, dove si producono vini quali il: Ksara, il Chateau Kefraya, il famoso Bzomar.
In queste zone si nasconde anche l’antichissimo convento di Kreim é la régione del Kesrouan, qui si coltiva tuttora il vigneto su terrazze sassose e scoscese, una tradizione che perdura sin dal tempo dei romani.
Abbiamo parlato con Padre Omar responsabile del convento, che ha vissuto a Roma, e gli abbiamo raccontato la storia del Vino della Pace, fu molto sorpreso da questo simbolico dono italiano .
Il Libano é tuttora una zona di guerra ma il nostro ‘’contrabbandiere di pace’’ ha portato una bottiglia di speranza in queste terre martoriate.
Ancora una volta dimostriamo di essere ambasciatori di pace, ovunque su questa terra, gli emigrati italiani nel mondo, hanno sempre operato per la pace, ed il vino é un’ottimo utensile per otternerla, naturalmente utilizziamo questo attrezzo con maestria … agli italiani piace la Pace senza moderazione … ma il vino sappiamo misurarlo!
Assieme a Padre Omar cantiamo alla salute dei nostri padri, ed alla Pace!
A cura di Danilo Vezzio Casa degli Italiani.