Alpini, bersaglieri con bandiera italiana Fogolars Furlans e apocalisse di Verdun ! é cosa banale in Italia … ma in commemorazioni ufficiali francesi in centro città di Lione é cosa più rara.
Su queste foto scattate il 29 maggio, vediamo membri del Fogolâr che assumono il ruolo di alfieri per l’Italia e sono ora conosciuti come italiani ma anche, e sopratutto come friulani.
Erano presenti alla commemorazione, di livello nazionale francese, della battaglia di Verdun nel 1917, il centenario quindi! Questa battaglia é stata una vera e propria apocalisse, 300 giorni e notti di bombardamenti, 300.000 morti, 60 milioni di bombe, obici, bombarde, su una linea di fronte come Tricesimo-Udine, vale a dire una bomba ogni 30cm!
L’apocalisse di Verdun … dove l’umano, l’animale, vegetale, minerale é stato dilaniato, macinato, rivoltato, strappato, sradicato, esploso, polverizzato…
A Douaumont … il Redipuglia francese, le ossa di 130.000 soldati sono ammucchiate e visibili attraverso le finestre ….. una piccola idea del massacro, l’orrore integrale.
Ma cosa c’entra il Friuli con l’apocalisse di Verdun? C’erano anche i nostri! Adirittura 130.000 soldati italiani più le truppe ausiliarie, terrazzieri per le trincee, le strade, ci sono stati 9000 morti italiani in terra di Francia, più 6000 feriti!
C’é un cimitero italiano a Lione, di cui il Fogolar ha cura, si tratta di soldati feriti, gassati, sul fronte di Verdun e venuti a morire negli ospedali di Lione, in sofferenze indicibili … sputando i polmoni sanguinolenti millimetro per millimetro, curati con la camomilla e le ave maria delle suore … molti non parlavano neppure l’italiano, ancora meno il francese, e comunque non avevano fiato per parlare … erano carne da cannone, macinata fine fine dalle mitraglie tedesche … le famigerate MG08 capaci di 800 colpi al minuto.
A questa cerimonia su una piazza del centro di Lione, 50 bandiere di cui 3 ‘’italo-friulane’’ discendenti di combattenti italiani Infatti Remy Valotto( Codroipo) Nello Giacomini (Beano) Franco Toniutti (Muris di Ragogna) hanno conservato il cappello del nonno, del padre, ed hanno anche conservato il rispetto delle radici e della Memoria.
All’ingresso del cimitero austro-ungarico di Fogliano-Redipuglia una frase terribile: Im leben und im Tode vereint ( Uniti nella vita e nella morte) il Fogolâr Furlan di Lione ne allarga il significato: ‘’rimaniamo uniti dalla morte dei nostri soldati’’ !
Un Fogolâr serve anche a questo: unire, nel rispetto dei valori che ‘’ i nestris vons nus an insegnât!’’
Un bjel mandi di Lion!
D. Vezzio – (Articolo per il « Messaggero »)