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Forum des Langues – 2016
La Maison des Italiens de Lyon était présente sur 2 stands lors du Forum des Langues 2016 :
- Un stand où étaient présents les associations APULIA et Circolo VINCENTINI de Lyon,
- Un stand du FOGOLAR FURLAN de Lyon.



Forum des Associations de Lyon 3 – 2016
La Maison des Italiens de Lyon avait son stand avec les associations :
- APULIA
- DACI – Descendants des Anciens Combattant Italiens
- FOGOLAR FURLAN de Lyon
- Circolo VINCENTINI de Lyon
Notre stand a eu du succès et en particulier le chapeau de Bersagliere d’un de nos porte drapeaux de la DACI.



Décès de Padre Giambattista CODUTTI
Le 27 juillet 2016 une page importante de l’histoire de la communauté italienne, et frioulane, de Rhône Alpes a été tournée avec le décès du Père Missionnaire Giambattista Codutti, responsable de la Mission Catholique Italienne de Chambéry. Don Giambattista Codutti fait partie du patrimoine des émigrés italiens de Lyon (comme la Maison des Italiens !). Il était resté auprès de nous à Lyon pendant une trentaine d’années jusqu’en 1995 mais il était toujours disponible pour nous.
Ses 50 années de sacerdoce avaient été célébrées le 15 juin 2016 en la cathédrale de Chambéry avec tous ses amis lyonnais.
Pour se souvenir de Don Giambattista Codutti, vous trouverez ci-dessous différents textes écrits pour son 50ème anniversaire de sacerdoce et pour ses funérailles.
Texte de Père Giambattista Codutti, le 15 juin 2016
Carissimi tutti voi …
Il consiglio Pastorale della Missione ha voluto ricordare e festeggiare il 50 mo Anniversario di Sacerdozio: io vorrei ringraziare calorosamente tutti coloro che si sono impegnati per questa festa come tutta la comunità della Missione che partecipa a questa riccorenza.
Il mio percorso ha cominciato a Brazzacco (MORUZZO) il 14 maggio 1934. Ultimo di 9 figli da Papà Eligio e mamma Irene ho vissuto i primi anni in una famiglia unita e molto credente, cio che ha permesso, con la grazia del Signore lo sbocciare della mia vocazione. Uno Zio, fratello del Papà, prete della Diocesi di Udine e poi Missionario mi ha anche aiutato nel mio percorso…
A 14 anni sono stato per tre anni nel seminario della Diocesi di Udine. Il Vicario della parrocchia Don Fasso GB, che aveva un fratello missionario in Brasile mi ha portato dai Salesiani a Penango Monferrato (ASTI) nel 1951 in un Istituto Missionario per il ginnasio.
Ho fatto il noviziato dai Salesiani a Villa Moglia (Chieri) Torino nei 1953¬54. Nel dicembre 1954 sono partito in Venezuela con tre compagni a Caracas dove per tre anni ho frequentato lo studentato di Filosofia passando la maturità, e il diploma di Maestro e là ho insegnato per tre anni .
Nel 1960 sono venuto in Francia a Lione con una borsa di studio del Governo Francese per la Teologia nello Studentato Internazionale Salesiano a Fontanières Lione.
Nel 1964 dopo quattro anni di Teologia il 21 Marzo sono stato ordinato Sacerdote a Fourvières con altri 21 salesiani. dal Card. Villot che poi e diventato segretario di Stato del Papa Paolo II.
La prima Santa Messa l’ho celebrata a Santa Margherita mia Pieve di origine attorniato dai genitori fratelli sorelle e parenti e tutta la comunità parrocchiale alla quale mi sono sentito sempre molto legato, il giorno di PASQUA nel aprile del 1964. Mio papà è morto nel maggio dello stesso anno ma ha avuto la gioia di partecipare con tutta la famiglia a questa Festa.
Tornato in Francia per proseguire gli studi in vista anche di un ritorno in Venezuela ho chiesto un po di tempo per perfezionare gli studi in vista di una licenza in Teologia e per rimanere ancora un po di tempo con la famiglia dopo la morte del Papà.
In seguito ho vissuto tutti gli anni succesivi a Lione a l’Institution Notre Dame des Minimes facendo la Catechesi e l’Italiano nel Liceo des Minimes…
Per tre anni sono stato poi Aumonier del Liceo Branly con un confratello Salesiano P. Bruno De Nadallac. Di ritorno aux Minimes ho continuato la catechesi e l’insegnamento e in più mi e stata proposta l’Aumonerie del CENTRE DES MASSUES specializzato in Cifosi e Scoliosi, dove in quel tempo venivano molti Italiani per curarsi.
La Domenica e quando mi era possibile aiutavo alla Missione Cattolica di Lione tenuta dai Padri Scalabriniani coi quali mi sono legato di amicizia e ho sempre collaborato volentieri.
Dopo il mio 25° di Sacerdozio con altri confratelli Salesiani di Lione ho avuto la gioia di incontrare e celebrare la S. Messa nella cappella privata del Papa Giovanni Paolo II. Per me e per i confratelli é stata una sorpresa di cui conservo un profondo e sentito ricordo.
Nel 1995 in settembre la partenza dei Padri Scalabriniani dalla Missione di Chambery e la richiesta del Vescovo di allora Mgr Feidt ai superiori a Roma di un sacerdote Salesiano ha fatto si che il Provinciale della Francia Sud di allora mi proponesse di venire alla Missione di Chambery.
Mi trovo dunque a Chambery dal 15 dicembre 1995 dopo essermi presentato e dopo la lettera dell’Arcivescovo che scriveva dicendomi che mi, « aspettava le braccia aperte » .Ho trovato qui una bella struttura che l’Associazione Schiapparelli ASMI della quale é presidente l’Ing.Saglietto Maurizio, a cui vorrei esprimere a nome della Comunità e a nome mio la riconoscenza per questa possibilità di locali funzionali situati in pieno centro città a servizio degli Italiani per una Missione religiosa e culturale.
In questi dodici anni fino adesso sono passati tanti Avvenimenti tristi e lieti che possiamo difficilmente riassumere, ma che abbiamo cercato di portarli insieme…Per cio che mi riguarda io ho fatto del mio meglio per essere a servizio della Missione e della Diocesi,’anche e sicuramente coi miei limiti …
Vorrei che questo Anniversario della mia ordinazione Sacerdotale, che il Consiglio Pastorale ha voluto ricordare e celebrare fosse un tempo per ringraziare iI Signore per i benefici ricevuti in questi anni di attività pastorale sperando di essere ancora un po possibilmente a servizio del Signore e della Comunità.
Grazie a tutti voi e che il Signore ci conservi e ci benedica … Vostro Don Codutti Giov. Battista
Texte de Danilo Vezzio, le 15 juin 2016
50 anni di sacerdozio al servizio degli emigranti italiani !
Il 15 giugno Padre Giambattista Codutti celebrerà a Chambéry il suo giubileo, gli italiani di Lione faranno ‘’un pellegrinaggio’’, non c’é un’indulgenza plenaria, ma mostreremo comunque il nostro affetto e riconoscenza ad un uomo, ad un prete, ad un missionario che ha consacrato la sua vita agli emigranti.
Don Codutti é nato 80anni fa ai piedi del castello dei Savorgnan, tutti conoscono in Francia Pierre Savorgnan di Brazza’, colui che alla fine del 1800, aveva conquistato il Congo senza sparare un colpo di fucile, Brazzà é il nome in friulano di Brazzacco , dov’é nato don Codutti.
Come il Pierre Savorgnan, anche don Codutti é un esploratore, ma di anime, non in Congo, ma comunque in terra di missione nel mondo dell’emigrazione.
Scrivo queste linee di memoria senza ricerche approfondite, Don Codutti dopo un breve periodo in America Latina, sbarco’ a Lione, erano gli anni 60, alla la fine della grande emigrazione italiana del dopoguerra, la massa di italiani allo sbaraglio era enorme … lavoratori, la cui miseria economica si stava riducendo rapidamente mentre la miseria morale aumentava altrettanto rapidamente, quasi abbandonati da tutti …’’rital’’ in Francia, ‘’francesi’’ in Italia …
Degli uomini-preti ci hanno portato quella piccola luce, che ci faceva sentire meno ‘’bestie da soma’’ e più uomini con corpo e anima … don Codutti era presente accanto ad altri preti ‘’buoni’’ … citiamone alcuni … padre Enrico Larcher, padre Rino Gnesotto, don Camillo … e tanti altri.
Come non ricordare i nostri luoghi comuni con don Codutti … seminario rue de Fontanières, missione cattolica a Lione … sulla place Tolozan, al sesto piano a piedi … un’ascensione al cielo ! La cappella della rue du Dr. Dolard ora gestita dai padri Armeni … non siamo stati capaci di difenderla e conservarla, l’institution Notre Dame des Minimes dove insegnava spagnolo, italiano … ma che deve lasciare più o meno spinto fuori, ed arriva nel 1993 alla Missione Cattolica Italiana di Chambéry, nell’oscuro centro storico della città, un’antico convento, un labirinto medioevale, difficile da gestire … si ritrova solo, tutto da rifare, ricostruire una ‘’parrocchia’’ mantenere una fiamma, luce, calore … Fede, Speranza, Carità … no non sono le figlie di Maradona ! Sono virtù teologali di cui Don Codutti é portatore.
Si tratta di un prete-uomo-emigrante come me, come noi … un salesiano, un costruttore, un esempio di modestia, di povertà francescana … se fosse stato un semplice uomo-emigrante sarebbe probabilmente ricco, ma é prete-emigrante e la sua missione di Chambéry, non ha piscina, né club-house, ma ogni anno ha un presepio all’antica, ‘’fatto a mano’’ con l’acqua che corre, con le luci che si accendono in ogni angolo, ed un ‘’povero Cristo di Bimbo’’ nella greppia che ti apre le braccia….apriamole anche noi a Padre Codutti … una vita accanto a noi per sentirsi semplicemente uomini di rispetto !
Buon giubileo Padre Codutti ! … ad multos annos … la strada non é finita, camminiamo insieme non siamo mai soli!
Texte de Danilo Vezzio, le 1er août 2016
Français
Encore une page importante de la communauté italienne, et frioulane, de Rhône Alpes a été tournée.
C’est la fin d’une époque, celle de l’émigration Italienne … il n’y a plus de mission catholique italienne à Lyon, et celle de Chambéry va probablement disparaître avec le père Codutti … l’histoire déroule ainsi son rouleau compresseur.
En deux semaines notre communauté aura perdu deux piliers importants, deux missionnaires Suor Anna D’Angela en Haiti, et le père Codutti à Chambéry, tout deux salésiens, mais ils nous ont appris à être forts, et à continuer tant qu’il y a souffle de vie … P. Codutti nous l’a montré.
Laissez-nous, adresser quelques mots, à notre ami, à notre frère, c’était une personne qui tenait une grande place, dans notre famille, impossible de le laisser partir sans un mot, nous allons nous exprimer dans ses 4 langues : français, italien, frioulan et aussi quelque mot en latin, il est vrai, notre cœur parle dans sa langue maternelle, le frioulan, qui nous vient du fond des âges, il fait partie de nos racines communes, qui sont profondes et nous ont attaché pour toujours, dans la vie et dans la mort …avec Père Codutti on s’est toujours parlé en frioulan et on ne changera pas.
Impossible de faire un résumé de sa vie, et chaque fois, je répète la même phrase : il n’y a que ceux qui ont vécu le même cheminement, qui peuvent comprendre, ceux qui ont souffert du même déracinement, de la même déchirure, qui ne se ferme jamais, et qui est celle de quitter le village où on est né, même P. Codutti fait partie de ceux, qui ont dû partir … mais il y retournera, pour toujours.
P. Codutti était né au pied du château de Brazza, celui de Pierre Savorgnan de Brazza, celui de Brazzaville, que tout le monde connait, le nom vient de là, du village de Brazzacco, Brazza en frioulan, c’est dans les collines verdoyantes du Frioul, à 150 km au nord de Venise.
Ce serait trop long raconter sa vie, rappelons qu’à seulement 20 ans, avant d’arriver en France, il était déjà à Caracas au Venezuela, où il a vu la misère des campesinhos …
Il était un salésien, un prêtre, un missionnaire,un enseignant, un homme qui doit savoir tout faire, et qui était donc indispensable à tous, il l’aura été toute sa vie … mais il ne le savait pas..
Il est arrivé en France en 1960, moi en 1963 … j’étais un immigré paumé, qui ne parlait pas la langue, perdu dans un monde nouveau sans repères familiers … sa rencontre et sa présence dans ma vie et celle d’un grand nombre de paumés comme moi, aura été un fait marquant … mais il ne le savait pas …
La vie d’un prêtre comme P. Codutti ne se raconte pas, c’est un long chemin de solitude, de prières, de renoncements, de souffrances et aussi, parfois, des joies, lorsque les hommes manifestent leur gratitude … mais comme il me disait : la pratique religieuse n’est plus à la mode, la Foi elle sert beaucoup quand on a faim … plus personne n’a faim alors la foi et les curés c’est oublié ! … Mais non P. Codutti ! On est là pour toi, pour l’homme, pour l’ami, pour le salésien, et pour le prêtre … tu ne le savais pas, alors on va te le dire même en frioulan !
Furlan
Mandi Gianni, mandi Tite, mandi padre Codutti !
Ognun lu clamave a mût so!
E cumo’… o scugnin fa cence di te … il mont no si ferme, al po’ là indenant, ma in ogni mût nol sarà pluj chel …
Padre Codutti i furlans di Lion, a son dongje di te, o vin fat un toc di strade insieme, o sin vignûs a saludati … ancjemo’ une volte, il gjâl a l’a cjantât, e ti tocje là, pal l’ultin viac’, tu saludaras duc’ lassu’ cuanche tu rivis, tu disarâs che non vin dismenteât nissun … a son duc’ ch’a ti spjetin.
Tu as lassât Brazzà, ancje tu ? libar … di scugni là, partît, no par fati alc, come che si diseve une volte, ma par une vocazion di missionari e tu, ben planc tu as fat une vorone, l’umanitât a jêre il to cantîr, la capelle il to laboratori, come il presepio, cu l’aghe che cor e la lûs ch’a si stude cuanche al va a mont il soreli …
Si, e jé vere, ogni tant, raramentri, si beveve un taj, si faseve une partide di cjartes, ma plui che da fûr cjartes, tu as dât fûr amicizie; fraternitât, l’amor di Crist a duc’!
Noatris furlans, o sin testemonis, che tu, tu as fat onôr al Friûl e a l’Italie, o sin braurôs de to vite, fate di umiltât, di modestie, di caritât … un missionari di chej vêrs, come no si cjatin pluj … la machine a jé rote ancje in Friûl.
Tu partisis, ma ce che tu as fat, al reste di esempli, tu as fat in mût che la Mission, a deventi une parocchie o provarin a mandale indenant …
Viôt mo’ Don Codutti, tu sâs che i furlans no fasin la predicje lungje, ma lassimi fevelà … e cheste volte, cun rispiet, ti disin ch’o sin testemonis, che tu ses stât pal mont cu i emigranz e che tu as fat il bon pastor, il bon predi, tu as vuadagnat il rispiet di duc’, e tu partisis cul cjâf alt, o sin testemonis, pa la Glesie, pal Friul, e ancje par chei di Brazza o di Sante Margarite, Don Codutti a l’é stât un brâf missionari! E no an di smenteà il lôr compaesan!
Une volte il plevan in Friul, al usave di’ un de »profundis » in latin, chêl ch’al scomenze par : »de profundis clamavi a te Domine, Domine exaudi vocem meam … » e vie indenant che nissun capive pluj nuie, e jé la pluij biele preiere pai muarz, par te le vin voltade un tocut in furlan:
Signôr, ti clami dai fons li ch’o mi cjati, Signôr, scolte la me vôs, slungje la tô orêle, par scoltà la vôs de mê preiere, se tu tegnis cont, nome des tristerîs, Signôr, cui podarâl, portale fûr?
Chest a l’é il scomenzà dal De profundis in furlan, e vie indenant fin ‘’al requiescant in pace, amen’’… duâr in pâs Don Codutti ! Il Signor a l’é dongje di te!
Mandi Padre Codutti i furlans di Lion no ti smentearan … Mandi!
Italiano
Mi sembra doveroso esprimere, anche due parole in italiano, forse é possibile riassumere la tua vita solo con due parole, la modestia e l’umiltà. Sei é stato un missionario, un pastore che si é messo all’altezza del suo gregge …
Come vedi tutti gli italiani sono accanto a te, abbiamo fatto un pezzo di strada assieme, e siamo venuti a salutarti, parti per l’ultimo viaggio, noi rimaniamo sulla panchina, tu va avanti come lo hai sempre fatto.
P. Codutti sei della famiglia, e ti possiamo parlare francamente, hai fatto onore alla tua gente, al tuo Paese, alla tua Fede, te ne ringraziamo, e non lo dimenticheremo, sei stato di esempio e lo seguiremo!
Fogolars Furlans e apocalisse di Verdun !
Alpini, bersaglieri con bandiera italiana Fogolars Furlans e apocalisse di Verdun ! é cosa banale in Italia … ma in commemorazioni ufficiali francesi in centro città di Lione é cosa più rara.
Su queste foto scattate il 29 maggio, vediamo membri del Fogolâr che assumono il ruolo di alfieri per l’Italia e sono ora conosciuti come italiani ma anche, e sopratutto come friulani.
Erano presenti alla commemorazione, di livello nazionale francese, della battaglia di Verdun nel 1917, il centenario quindi! Questa battaglia é stata una vera e propria apocalisse, 300 giorni e notti di bombardamenti, 300.000 morti, 60 milioni di bombe, obici, bombarde, su una linea di fronte come Tricesimo-Udine, vale a dire una bomba ogni 30cm!
L’apocalisse di Verdun … dove l’umano, l’animale, vegetale, minerale é stato dilaniato, macinato, rivoltato, strappato, sradicato, esploso, polverizzato…
A Douaumont … il Redipuglia francese, le ossa di 130.000 soldati sono ammucchiate e visibili attraverso le finestre ….. una piccola idea del massacro, l’orrore integrale.
Ma cosa c’entra il Friuli con l’apocalisse di Verdun? C’erano anche i nostri! Adirittura 130.000 soldati italiani più le truppe ausiliarie, terrazzieri per le trincee, le strade, ci sono stati 9000 morti italiani in terra di Francia, più 6000 feriti!

C’é un cimitero italiano a Lione, di cui il Fogolar ha cura, si tratta di soldati feriti, gassati, sul fronte di Verdun e venuti a morire negli ospedali di Lione, in sofferenze indicibili … sputando i polmoni sanguinolenti millimetro per millimetro, curati con la camomilla e le ave maria delle suore … molti non parlavano neppure l’italiano, ancora meno il francese, e comunque non avevano fiato per parlare … erano carne da cannone, macinata fine fine dalle mitraglie tedesche … le famigerate MG08 capaci di 800 colpi al minuto.

A questa cerimonia su una piazza del centro di Lione, 50 bandiere di cui 3 ‘’italo-friulane’’ discendenti di combattenti italiani Infatti Remy Valotto( Codroipo) Nello Giacomini (Beano) Franco Toniutti (Muris di Ragogna) hanno conservato il cappello del nonno, del padre, ed hanno anche conservato il rispetto delle radici e della Memoria.
All’ingresso del cimitero austro-ungarico di Fogliano-Redipuglia una frase terribile: Im leben und im Tode vereint ( Uniti nella vita e nella morte) il Fogolâr Furlan di Lione ne allarga il significato: ‘’rimaniamo uniti dalla morte dei nostri soldati’’ !
Un Fogolâr serve anche a questo: unire, nel rispetto dei valori che ‘’ i nestris vons nus an insegnât!’’
Un bjel mandi di Lion!
D. Vezzio – (Articolo per il « Messaggero »)
’ NAPLES ET LES PERLES DE LA CAMPANIE’ voyage du 6 au 12 octobre 2016 (7 Jours 6 nuits)
Séjour organisé par la Maison des Italiens et les associations Apuglia, Circolo Vicentini et Fogolar Furlan de Lyon.
Voyage Lyon-Rome en avion et Rome-Naples en autocar.
Visites principales : Naples, Capri, Pompei, la Cote Amalfitaine.
Commémoration « VERDUN » – le 29 mai 2016 – Place Carnot Lyon
DACI / Descendants des Anciens Combattants Italiens, est une association de la Maison des Italiens, rue du Dauphiné à Lyon
Chers membres et amis / Carissimi membri ed amici!
Avec Ceux de Verdun, vi aspettiamo numerosi / On vous attend nombreux à la:
Borne de Verdun
Place Carnot à Lyon
le Dimanche 29 MAI à 9H 30.
1916 déjà des centaines de milliers de jeunes soldats, réduits en viande hachée par la mitraille, chair à canons …. c’étaient nos grands-pères….
La bataille de Verdun 21/02/1916 au 19/12/1916 …300 jours d’apocalypse….. l’indicible, l’innommable, l’abominable …. humain, animal, végétal, minéral tout aura été massacré, déchiré, arraché, éventré, retourné, …
60 millions d’obus sur un espace restreint … soit un obus tous les 30 cm, ce qu’ont vécu nos anciens, est impossible à décrire…nous pouvons juste nous taire et …. pleurer, vous pouvez!
Les montagnes d’ossements à Douaumont ou Redipuglia et ailleurs…à oublier ? Mais ils sont là devant nos yeux … des crânes, des tibias … nos grands-pères!
Que viennent faire les italiens à la borne de Verdun/Voie Sacrée, sur la place Carnot?
Voici:
Lyon, cimetière de la Guillotière/Carré des Italiens plus de 70 tombes, en terre italienne, donnée par le Président Edouard Herriot …
Ces jeunes démembrés, gazés, brûles, aveugles, ont craché, leur poumons sanguinolents … millimètre par millimètre, dans les hôpitaux de Lyon … une agonie sans fin … la mort … une délivrance!
Bligny-Marne 3440 soldats italiens enterrés..plus les autres cimetières, à Soupir, Metz, Lachalade … au total 9000 morts, 5000 blessés sur 130.000 soldat italiens en France …
Plus?
Lazare Ponticelli dernier poilu français, né italien, il est au Panthéon à Paris …
Venez … On compte sur vous!
Im Leben und im Tode vereint … ces mots terribles … sont écrits à l’entrée d’un cimetière austro-hongrois en Italie [unis(liés) par la vie et par la mort] … nous, nous sommes vivants! Soyons unis par et pour la vie, liés à jamais par la mort des nos anciens ….
Lazare Ponticelli avant d’être français était un Alpino (chasseur Alpin italien) ceux qui portent un chapeau avec une plume, comme nos porte-drapeaux à Lyon.
Ces Alpini sont les bien-aimés de l’Italie, (voir le reportage en français), lorsqu’un peuple aime son armée, ses soldats, alors ….. alors il y a encore un espoir de préserver les valeurs qui font de nous des gens respectables …
Mon village rasé, par un tremblement de terre en 1976 a été reconstruit par les Alpini, gratuitement, comme beaucoup d’autres …. Lyon la Maison des Italiens est restaurée par les descendants des Alpini … gratuitement!
Un des motto (devise) des Alpini…’’o la va o la spacca’’, ça passe ou ça casse … à Lyon ça passe … merci à nos porte-drapeaux!
Reportage:
http://france3-regions.francetvinfo.fr/alpes/les-alpini-les-omnipresents-chasseurs-alpins-d-italie-997375.html
Grâce à la DACI on vient de retrouver à Lyon, la tombe de Vanzo Fiorindo classe 1882, le grand-père de Giuseppe Cumerlato, les 10 petits-enfants, âgés, mais vivants, viendront à Lyon fleurir la tombe du grand père qu’ils n’ont jamais connu, et ne savaient pas où il était …
Voici un des nombreux messages de Giuseppe pas la peine de traduire …
Grazie
Sig Vezzio grazie di cuore per tutto quello che avete fatto e per le foto e articoli collegati .
Meritate la riconoscenza dell’Italia e di noi tutti che siamo alla ricerca di chi non c’è più.
Sono passati 100 anni ma la memoria resta e resterà.
Cordiali saluti
Giuseppe Cumerlato
Nous allons continuer les recherches des familles, si on ne trouve pas, nous serons la famille de ces soldats de Lyon !
Soyez avec nous et ceux de Verdun!
Rédacteur : Danilo VEZZIO
Lyon l’Italienne est-elle devenue Frioulane ?
Lione Italiana é forse diventata Friulana?
Per il 3 aprile festa della Patrie del Friûl sono state numerose a Lione e periferia le manifestazioni in relazione con la Patrie.
Grande festa il venerdi 1 aprile a Chasselay gemellato con il comune di Rive d’Arcano a dieci anni dal giuramento fu ricordata la nascita del Friuli.

Il 3 di aprile stessa cosa a Caluire sotto un tendone da 1800 posti, allo stand affollato di un vitivinicoltore di Precenicco, con in mano un Tajut di tocaj o di verduzzo friulano si inneggio’ a Sigeardo ed al Patriarcato di Aquileia….alla salute dei nostri Padri fondatori 939 anni fa!
Pure Il 3 di aprile a St Cyr au Mont d’Or un concerto con il coro che canta in Friulano e cantanti che riprendono Gigi Maieron in lingua friulana si ricordo’ che la Patria é nata quel giorno ma nove secoli prima! E giù un’altro Tajut!
Forse lo happening più importante é la mostra su Pier Paolo Pasolini alla Biblioteca Municipale di Lione, mostra aperta al pubblico dal 29 marzo al 10 agosto 2016, che é stata inaugurata ufficialmente il 5 aprile, anche qui la data del 3 aprile 1077 é stata rievocata.

La Patria del Friuli é la patria del friulano forse più celebre al mondo, la cui mostra é stata intitolata ‘’Pasolini una vita violenta’’ avremmo dovuto aggiungere ‘’come il Friuli’’.
Come non ricordare il francese Beato Bertrando ammazzato nella piana della Richinvelda a qualche km da Casarsa dove Pasolini é sepolto, pure lui é stato ammazzato, il primo ci lascia l’aquila della bandiera del Friuli, quella che era cucita sulla sua veste, il secondo ci lascia, tra mille cose, ‘’la meglio gioventù’’ poesie in friulano che sono per noi un’altra bandiera del Friuli.
3 aprile 1077 nasce un popolo, una Patria e se ne parla nel mondo, ne parliamo adirittura in friulano :
Forèst, al me dols svualà par il plan, no ciapà pòura: jo i soj un spirt di amòur che al so país al torna di lontan …
(Straniero, al mio dolce volo per il piano, non aver paura: io sono uno spirito d’amore, che al suo paese torna di lontano … )
Friuli terra di scontri e di incontri, Pasolini …tu sei come il Friuli! E tutto questo vale più di un Tajut!
A cura di Danilo Vezzio
Lyon l’Italienne est-elle devenue Frioulane ?
Le 3 avril fête de la Patrie du Frioul, il y a eu de nombreuses manifestations à Lyon et dans ses environs concernant notre Patrie.
Grande fête 1 avril à Chasselay jumelé avec la commune de Rive d’Arcano pour célébrer les dix ans du serment de jumelage, il fut rappelé l’anniversaire de naissance du Frioul.
Le 3 d’avril fête également à Caluire sous un chapiteau de 1800 places, au stand bondé d’un viticulteur de Precenicco, un « Tajut de tocaj » ou de « verduzzo friulano » en main pour boire à la gloire de Sigeardo et du Patriarche d’Aquileia….à la santé de nos Pères fondateurs il y a 939 ans !
Le 3 d’avril toujours à St Cyr au Mont d’Or un concert avec le chœur qui chante en Frioulan et les chanteurs qui reprennent Gigi Maieron en langue frioulane, il fut également rappelé que notre Patrie était née ce même jour mais neuf siècles plus tôt ! Et encore un autre « Tajut » !
Peut-être le fait le plus important est l’exposition sur Pier Paolo Pasolini à la Bibliothèque Municipale de Lyon, à l’inauguration officielle le 5 avril la date de 3 avril est évoquée. Cette exposition est ouverte au public du 29 mars au 10 août 2016.
La Patrie du Frioul est aussi la patrie du frioulan peut-être le plus célèbre au monde, et à l’intitulé de cette exposition « Pasolini une vie violente » nous pourrions ajouter « comme le Friûl ».
Comment ne pas rappeler le bienheureux Bertrand, tué dans la plaine du Richinvelda à quelques kms de Casarsa où Pasolini est enterré, lui aussi a été tué, le premier laisse l’aigle du drapeau du Frioul, celle qui était cousue sur sa chasuble, la second nous laisse, entre mille choses, « la meglio gioventù » poésies en frioulan, pour nous un autre drapeau du Frioul.
Le 3 avril 1077 naissait un peuple, une Patrie on en parle dans le monde entier, et aussi en friulan :
Forèst, al me dols svualà par il plan, no ciapà pòura: jo i soj un spirt di amòur che al so país al torna di lontan …
(Etranger, de mon doux vol par la plaine, n’ait pas peur : je ne suis que l’esprit de l’amour qui revient de loin dans son pays …)
Frioul terre de conflits et de rencontres, Pasolini … tu es comme le Frioul ! Et tout cela mérite plus d’un « Tajut » !
Danilo Vezzio
Fête de l’Europe 9 mai 2016
Lione. Festa dell’Europa 9 maggio 2016
Gli italiani- friulani di Lione sono una locomotiva per l’Europa.
A Lione abbiamo la Casa dell’Europa e degli Europei, ma c’é anche la Casa degli Italiani con il Fogolâr Furlan che promuove, certo, l’Italia ma anche il Friuli come una regione esemplare dell’Europa.
Straordinariamente non tutti sanno che La festa dell’Europa é il 9 maggio e si deve celebrare la pace e l’unità in Europa.
La data è l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman.
In occasione di un discorso a Parigi, nel 1950, l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman ha esposto la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee …. impensabile ? Davvero ?
La sua ambizione é stata quella di creare un’istituzione europea che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell’acciaio, estratto e prodotto anche da tante braccia italiane, basta pensare all’operazione minatori contro carbone.
La proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.

La Casa degli Italiani ed il Fogolar Furlan hanno sempre aderito alla realizzazione di questa festa-commemorazione sulle piazze del centro città di Lione investendosi in modo rilevante assieme alla Casa dell’Europa e degli Europei.
Ma perché lo facciamo ? Riflettete …. basta un po’ di buon senso..
Per noi a Lione é venuta l’ora di sottolineare che gli italiani ed i friulani non sono più étrangers-stranieri in Francia ma siamo europei, che l’Italia e la Régione FVG Friuli-Venezia Giulia sono un gioiello dell’Europa, che la diaspora degli italiani e dei friulani in Europa é stata fonte di sviluppo e benessere inestimabile in Europa e nel mondo.
Nel nostro invito alla festa abbiamo sottolineato delle date che spingono immediatamente a far avanzare l’Europa é ancora comune buonsenso!
Ecco un esempio:
1916 déjà des centaines de milliers de jeunes, réduits en viande hachée par la mitraille, chair à canons …. c’étaient nos grands-pères !
(1916 centinaia di migliaia di giovani sono stati ridotti in carne macinata dalla mitraglia, carne da cannoni .… erano i nostri nonni !)
1946 des millions, des millions de morts …. et l’horreur des exterminations, des solutions finales, des camps de la mort …. la mort, la mort, la mort …. horrible …. de partout en Europe
(1946 milioni e milioni di morti..l’orrore degli sterminii, delle soluzioni finali, i campi di concentrazione della morte…la morte ovunque in Europa
1976 …. il terremoto in Friuli, che rinasce più bello, anche grazie all’Europa riconoscente del lavoro fatto dagli italiani-friulani.
2016! VENEZ à la fête …. fermons les yeux …. embrassons nous, serrons nous la main …. buvons ensemble le ‘’spritz’’ des 70 ans de paix et chantons l’Hymne à la Joie ….
(2016 Venite alla festa …. chiudiamo gli occhi, abbracciamoci, stringiamoci le mani .… brindiamo assieme con lo spritz di 70 anni di pace e cantiamo l’Inno alla Gioia …)

Quanti di noi possono cantarlo ? Pochi purtroppo ! Non perché hanno bevuto ma perche non lo sanno !
Eppure il buon senso dovrebbe spingerci ad abolire i sanguinari inni nazionali del passato ed a imparare questo più pacifico !
A Lione il 9 maggio 2016 i friulani -italiani dimostrano la loro lealtà all’Europa, dove non sono più ‘’macaroni’’ (perlomeno non dovrebbero più esserlo) ma membri di un popolo europeo, con delle lingue europee, delle culture, una storia ecc.

Gli italiani-friulani di Lione hanno convocato il ‘‘ loro’’ coro che canta in più idiomi europei, quindi anche in friulano …. il successo é stato strepitoso, sulla modernissima piazza Charles de Gaulle della Part-Dieu, l’Italia, il Friuli, hanno brillato per la loro generosità e vitalità.
Cento anni dopo Caporetto e l’invasione austro-ungarica, il Friuli-italiano invade Lione e beve lo spritz con i turisti tedeschi ! É un simbolo forte !
Settant’anni fa eravano italiani-traditori-voltagabbana …. ora dovremmo essere europei in …. Europa! Ma campa cavallo che l’erba cresce …. siamo ancora stranieri !

Comunque sia gli italiani- friulani di Lione sono stati all’altezza della loro reputazione di ‘’popolo fiaccola’’, grande popolo, per i valori che ha diffuso e diffonde tuttora !
I nostri stand sono stati presi d’assalto non solo per lo spritz e la pasta, ma anche per informarsi su questa strana terra italiana chiamata Friuli ….!
Danilo Vezzio – Presidente Fogolar Furlan di Lione
Séjour Balnéaire en Italie du 28 mai au 12 juin 2016
LES INSCRIPTIONS SONT OUVERTES A PARTIR
de lundi 11 janvier 2016
Maison des Italiens
82 Rue du Dauphiné 69003 Lyon
Tel 04.78.54.35.06.
Lundi et Mardi
de 14h00 à 17h30
Patronato INAS FRANCE
Bureaux de St Etienne – 19 Rue du Grand Moulin Tel 04.77.49.20.80
Du Lundi au Vendredi 9h00 à 12h00 et 14h00 à 17h00
Bureaux de Rive de Gier – 10 Rue Rochefolle Tel. 04.27.40.71.57
Tous le lundi de 8H30 à 12h30 et 13h00 à 16h00
Associations Italiennes
CIRCOLO FEMMINILE TRINACRIA – Madame Giuseppina Milazzo
10 Rue Nicolas Perrin – Firminy Tel. 04.77.56.99.16
Lundi à partir de 16h00
CLUB FRANCO-ITALIEN
12 Rue Jean Dugas – St Chamond Tel 04.77.31.72.86
Inscriptions jusqu’au 24 mars 2016
La Maison des Italiens vous souhaite un très bon séjour.
Tous nos remerciements aux Associations Trinacria, Club Franco Italiano et au Patronato INAS FRANCE pour leur précieuse collaboration.